Il Mondo è cambiato?

E’ vero che il Mondo è cambiato? o siamo solo noi ad essere cambiati? 

Siamo noi che proviamo in tutti i modi di fare finta di essere diversi da ciò che umilmente eravamo una volta?


Affronterò l'argomento in questione da una angolazione diversa da quella tenuta nel post precedente sull'Antropocene.

La mia volontà è concentrare il discorso verso un aspetto umano e intellettivo, tralasciando le conseguenze di natura scientifica.


Da un punto di vista teorico, il Mondo per noi è sempre rimasto uguale e sempre uguale sarà, con un limitato margine di cambiamento per la durata delle nostre vite, quelle dei nostri nipoti e dei nostri pronipoti.

Avremmo sempre il nostro cielo, le nostre stelle, la nostra Luna.

Nonostante le vicende storiche, sociali e culturali delle ultime centinaia di anni; secondo il concetto fenomenico mondiale, dovrebbe essere rimasto tutto statico e conforme, tutto percettibilmente identico a prima.

Siamo noi che abbiamo un bisogno prettamente umano di percepire i tempi come se fossero diversi rispetto alle epoche precedenti.


E’ vero che principalmente, a livello psicologico, ci sono stati dei cambiamenti.

Possiamo ritenerci evoluti o involuti, dipende dai nostri punti di vista personali.

Siamo più comodi e viziati, siamo più sedentari ed opportunisti, siamo menefreghisti, svolgiamo nell’arco di una giornata cose che sono tanto importanti quanto inutili, di cui però sentiamo il bisogno primario di soddisfare.

Ad esempio mi riferisco a tutto il tempo investito su applicazioni di poco conto, che rubano ore ed energie spendibili in una modalità che potrebbe essere più seria ed impegnata.

Le inutilità offuscano il pensiero, la nostra mente ha delle priorità del tutto vane e prive di senso.

Diamo per scontato le meraviglie naturali del nostro pianeta ed elogiamo ciò che si dovrebbe ritenere il più irrisorio.

Le meraviglie offerte dalla Natura tanto, le abbiamo già viste e vissute dentro uno schermo.


I genitori dei nostri genitori possono sostenere con forza e sicurezza di aver vissuto dei tempi effettivamente diversi per molti punti di vista; questo è dimostrato anche dalla loro difficoltà per apprendere le competenze tecnologiche riferite esclusivamente a questi ultimi anni come l’uso di smartphone o computer.

I nostri genitori a differenza loro, sono stati convertiti e corrotti alla fede delle tecnologie inutili tanto quanto i giovani che ci sono nati.

Tristemente ne sono dipendenti tanto quanto i giovani.


Il frutto del mio pensiero e ragionamento nasce dalla riflessione che, in realtà, dal punto di vista fenomenico, non dovrebbe essere cambiato niente.

Per spiegare il concetto, viviamo in uno sputo di tempo, che allo stesso tempo è veloce, mutevole e pericoloso come un colpo di proiettile.

Un tempo di durata effimera, ma dannoso quanto un’arma.


La conoscenza, la tecnologia, la scienza, il nostro “progresso”, hanno cambiato radicalmente la nostra percezione delle cose, non le cose di per sé, nel loro stato e contesto naturale.

Ciò di cui avevamo bisogno prima, è quello di cui abbiamo bisogno adesso, ma ora siamo particolarmente distratti da mille cazzate per accorgercene ed effettivamente rendercene conto.

Bisogna ben valutare e calibrare il valore e l’importanza delle componenti della nostra quotidianità e riflettere su come spendiamo la maggior parte delle nostre energie.


Per essere coerenti con questa visione distorta della vita e verso le nostre scelte abitudinarie personali, sentiamo il bisogno di allontanarci e distaccarci da ciò che ci ritiene legati alla Natura ed a questo Mondo.

Avvicinandoci invece a sistemi artificiali quasi sempre inutili e distraenti.







Consideriamo il contesto naturale che ci appartiene, solo ed esclusivamente per usarlo, deturparlo e sfruttarlo a nostro piacimento senza restituire niente.

Ogni elemento naturale ha come più nobile e doveroso compito quello di servire a senso unico per i nostri futili vizi e desideri, colmare le nostre comodità.

Ci consideriamo a 360° la priorità, il meglio ed il massimo di ciò che compone sistema, il sistema che è stato creato ed adattato da noi stessi.

Pieghiamo per nostra volontà, tutto ciò che ci permette di avere un tono ed una qualità della vita senza precedenti, nonostante sia la più disumana ed innaturale possibile.

Ci comportiamo abitudinariamente secondo questo presupposto, senza sacrificare niente di ciò che ci appartiene, ne il tempo, ne i soldi, ne le risorse, ne i beni materiali.

Ci teniamo stretti gli elementi che compongono i nostri ciechi vizi, ovvero una delle cose che riteniamo più importanti al Mondo.


Quindi pensiamo di essere il Top e di essere al Top, crediamo ignorantemente di essere arrivati.

Siamo invece approssimativamente solo un problema molto serio e complesso da risolvere per la Natura, verso ogni contesto mondiale diverso dal nostro.

Senza tralasciare che frequentemente rappresentiamo un grave problema anche verso noi stessi.

Siamo una specie egocentrica, ci approfittiamo di tutto e solo perché lo possiamo fare.

Saper fare una cosa, ci da il diritto di compierla, anche se molto dannosa e rischiosa. 

Distruggiamo tutti gli altri tipi di ecosistemi, pieghiamo gli elementi naturali secondo le nostre egoiste esigenze e volontà.


Dall’alto della nostra “intelligenza” deteniamo il primato verso qualsiasi altro animale, nessun altro animale si è mai comportato in maniera così distruttiva verso il pianeta che lo sostiene e lo sostenta.


Dall’alto della nostra “intelligenza” continuiamo imperterriti ed indifferenti a comportarci in questa maniera autodistruttiva, sapendo i rischi disastrosi e catastrofici.


DALL’ALTO DELLA NOSTRA INTELLIGENZA, SAPPIAMO LE CONSEGUENZE DELLE NOSTRE AZIONI. 


Ce ne freghiamo altamente, facendo finta che sia un problema di qualcun altro.

Oh detto fra di noi… Complimenti esseri umani… SIAMO I NUMERI UNO!



La fiduciosa e positiva premessa finale è che se di fatto, fenomenicamente parlando non è cambiato nulla, siamo solo noi che abbiamo esigenze diverse.

In questo caso sarebbe più semplice azionare il principio inverso.


Siamo esseri umani, ma facciamo finta di non esserlo, facciamo finta di essere qualcosa di superiore, di irraggiungibile o di inattaccabile.

Però almeno in profondità, dovremmo essere tutti consapevoli che non è così.


Se ci fosse una presa di posizione e di coscienza generale, su ciò che è da ritenere giusto e ciò che è da ritenere sbagliato, riscrivendo le proprie priorità, avremmo un ampio margine di tempo, per cercare in tutti i modi di cambiare il nostro (a parer mio) malsano e scorretto stile di vita.

Invito a prendere in considerazione il proprio punto di vista e distorcerlo, rigirarlo come un calzino, per valutare obiettivamente, in maniera imparziale ed impersonale, se ciò a cui crediamo e ci affidiamo, rimane coerente e dalla parte del giusto.


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